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                     particolare,  che  non  l'i  può  spiegare  altro  che  con  un isolamento
                     geografico,  a lml'IIO  per  buona  parte  del  quaternario ;  anche  se
                     per  l'eustaLismo  gh~cia,le l'isola  ha prct>o  COJt ncxsioni  ten·estri  con
                     la  Sicilia  o  con  l'Africa.,  questi  ponti  di  1 C't'l'a  non  devono  a v or
                     mai  permesso  una  completa continuitfL  biologica e  dh"'ersc piante
                     devono  aver  trovaLo  iu  et>. i  una  bnrrit•ra  ecologica  alla  loro  dif-
                     fusione.  Nell'isola  non  è,  ad  es.,  rappt'eRc•nHtta  la  cintura  a  Qner-
                     (·us  p1lbescens,  che  pure  occupa  gran  pn.rtt'  <lt•i  rilie'ri  montani  di
                     più  modesta  altczuL  nella  icilia  (cfr.  F R.EJ,  1938).
                        I  consorzi  v<'gctati  l)iù  peculiari  di  J\larc1 Limo  possono,  a  no-
                     ::;1-ro  avviflo,  clnrci  anch <'  nna  idea dc•llc  Cflra.tteristichc  climatiche
                     del  periodo  gcologieo  in  cni  si  è  rcn.lizzrtLa.  la  !:lna  iDiìlll:trità.  Ex~;i
                     dimosLTano  di  l'lili<•rxi  coiìtituiti  soUo  nn  clima  piuttosto  freddo,
                     che  aveva  favol'it o  il  diffondersi  Milo  piante  speciali  monta uc,  c
                     l'acc.'lpan a.mcn1 o  d<•l  LN·t·cno  da  parte  di  questo  ba  potuto  dn-
                     ra re,  almeno  i n  ttmpi  scttori,  fino  ad  oggi.  Qu('sti  consorzi  così
                     cara.ttet'islici non si iì<trcbbero potuti conservare, . c nell'isola avesse
                     avuto  libero  adito  1:1  flora  tipica  degli  int erglacinli.  La  cintura. a
                     Sti]Ja tortilis, di cui  il  FJtJ.;J ( t 938)  ha mc. so  in C'videnza l'esistenza
                     in  Sicilia.,  ò assente da. Ma.rcttim.o ;  !~Correndo la. lista delle  pianLc
                     vi  si  rinvengono,  è  vero,  diversi  t'lerncn1 i  appartenenti  a  quest1t
                     cintura,  ma.  si  tmtta.  J)el'  lo  -più  di  spcdr  (•hc  GussONJJ~ indica
                     come  nccompagun.nLi  le  coltul'c  in Sicilin.,  c  per  molte  di  esso  l'i
                     hn  Pim])re~;sio n c C'lw  !:!ii\no  state  importaLe  dall'uomo.  Basti  dire
                     cb c,  nonoslttn 1 c  il  <liiìcrcto  numero  di  gt·amina.cee  della  flora,  vi
                     sono  dei  reccssi  dl•ll'isola  dove  esse  ma,ncano ;  c  che  il  Lagurus
                     ot:attt8  . icm·nmentt•  sponta.neo  è  la  var.  vest'ittts.
                        La  flora  ili  ì\JarcLtimo  appartiene  tuLla  cRscnzialmente  a lla    ..
                     cintura.  <L  QtiCI'CII~  llex,  che  comprende  i  tipi  più  antichi  dPUa.
                     Oora  siciliana.  (C'f1·.  Fn,m,  1938 ),  c  c be  ti<' l  suo  im;iemc no o  d imo·
                     stra  affatto  1111  ramtten•  spiccato  di  xcrofilia;  tuttavia,  anche
                     tcneudo  presente  qu e~o;Lo  dalo  di fat.to,  le  p·ia.nLe  più comuni  clell~t
                     vegetazione  mediterra nea  dcii I talia  meridionale  mostrano  a  Ma-
                     rettimo  tendenze  pitl  mesofil<'  dell'orùinn.l'io,  ciò  che  forse  può
                     <tiutarci  a  compr<•nùcrc•  la  relativa  fncili t~t  con  cui  le  piantc  rare
                     hanno  potuto  mantenere  il  terreno  accapnnato.  Se noi  ammet-
                     tiamo  che  il  distacco  dell'isola  ~ia avvenuto  durante una  glacia-
                     zione,  è  pn'sumibile  c:he  in  qu('l  periodo  nell'ambito  delle  specie
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